| Diario di
        viaggio da un TuttoBurmaGruppo Maifreni
 23/12/1999 Yangon 
          Mingalarbar ! Con questo saluto, finalmente giunti all’aeroporto
          di Yangon, veniamo accolti da Theingi, una ragazza giovane e carina (e
          lo scopriremo presto, anche brava) che sarà la nostra guida per tutta
          la durata del nostro viaggio in Birmania.
   
          Con rapidità ed efficienza in nostri bagagli vengono caricati su un
          pulmino  mentre noi veniamo fatti accomodare su
          un'altro che ci porta, attraverso il caotico
          traffico cittadino, in hotel.Il clima è piacevole, fresco e soleggiato, ancora non lo sappiamo ma
          il "fresco"
          sarà una costante per quasi tutto il viaggio...
 Giunti in hotel ci vengono date le camere e qualche ora di riposo
          prima di iniziare la
          visita della città; decido di rinunciare al riposo per  
			 andare con
          Theingi e Luigi (il capogruppo) e Giuseppe alla sede dell'agenzia del
          Corrispondente per definire l'itinerario.
 Verso le 15.00 siamo di ritorno in Hotel per riprendere il resto
          del gruppo ed iniziare la visita di Yangon con il grande Buddha
          reclinato di Chauk Htat Kyi, dove ha inizio l' interminabile serie
          delle fatidiche domande :" Si deve togliere le scarpe ?" e
          "Anche le calze ?" 
  Poi è la volta della scintillante e grandiosa Shwedangon Pagoda. Concludiamo con una camminata nel quartiere cinese tra i colori delle
          merci ed i profumi dei "ristorantini".
 Torniamo in hotel, giusto il tempo per una doccia e poi a cena
          (offerta dal corrispondente) in un grazioso ristorante con danze
          locali.
 23/12/1999 Yangon / Golden Rock Alle 8.00, dopo un'abbondante colazione, partiamo con il bus alla
          volta di Kyaikhto punto
          di partenza per la salita alla Golden Rock uno dei luoghi più sacri
          di tutto il Myanmar. Lungo la strada facciamo una breve sosta per ammirare dall' esterno la
          Kyaikpun Pagoda.
 
 Alle 12.30 arriviamo a Kinpun, base di partenza per la salita allo
          Stupa, il bus viene subito circondato da venditrici di mandarini ma il
          gruppo decide di pranzare in un ristorantino mentre nel frattempo
          Theingi e Luigi pagano l'entrata, contattano i portatori per chi va a
          piedi ed il pick-up per chi non vuole camminare (ma anche loro
          dovranno percorrere a piedi, per circa quarantacinque minuti, una
          ripida salita) io mangio un mandarino, una banana ed un pacchetto di
          crackers e scalpito per la voglia di andare e stranamente mi ritrovo a
          pensare che solo qualche anno fa sarei stato tra i primi a sedermi al
          tavolo del ristorante.. 
          Finalmente verso le 14.00 partiamo, l'appuntamento è al Kyaikhto
          Hotel. 
          Il sentiero è molto largo, la pendenza è moderata ed è
          impossibile sbagliare anche perchè lungo tutto il percorso si trovano
          bancarelle che vendo cibo, acqua e mitra di bambù forse l'unica cosa
          che nessuno di noi acquisterà !!
   
          Un altra "segnalazione" consiste nelle numerose cassette
          delle offerte disseminate lungo il sentiero. Ben presto, nonostante i
          miei propositi di restare con il gruppo, mi ritrovo a camminare da
          solo, vorrei arrivare in tempo per il tramonto e quindi cerco di
          tenere un passo sostenuto ma dopo un paio d'ore, visto che sono senza
          allenamento comincio ad essere stanco... anche perchè in alcuni
          tratti il sentiero si fa ripido. Lungo il
          tragitto non mancano gli incontri con la gente del posto : portatori stracarichi
          che insistono tenacemente affinché dia loro anche il mio
          zainetto...spiacente ma non posso; è difficile da spiegare...
          contiene tutto ciò che mi potrebbe servire e potrebbe contenere tutto
          ciò che mi potrebbe non servire...è come se fosse "una parte di
          me"...non posso proprio! Un ragazzetto che mi segue per una buona mezz'ora cercando di
          intavolare un discorso parlandomi in una lingua per me
          incomprensibile...
 Monaci che vedendomi salire a piedi per la via più lunga e con lo
          zaino mi salutano cordialmente.
 Una ragazzina che sale trasportando sulla testa un grosso fascio di
          lunghissimi bambù e ogni tanto perde le ciabattine, inciampa,
          arranca...
 Due bellissime ragazze che letteralmente mi "abbordano"
          cercando di convincermi a fermarmi nel loro "bar" a bere...
          mi piange il cuore ma non ho tempo di fermarmi...sigh...
 
            
          La salita sembra interminabile, il percorso ogni tanto si fa
          pianeggiante dandomi così l'illusione di essere arrivato... l'aria si
          fa più fresca, ho sete e fame e sono stanco ma
          ormai sono circa le 17.00 ed il sole sta per tramontare...
          improvvisamente ed in modo del tutto inaspettato vengo superato da
          Giuseppe e Piero che mi dicono che ci perdiamo il tramonto... Certo
          che ci perdiamo il tramonto, se non vi foste fermati al ristorante...
          !!! Ancora pochi passi ed ecco in lontananza la Golden Rock. Supero
          Piero che ormai sconsolato ha rinunciato, ritrovo Giuseppe al
          Checkpoint che sta freneticamente svuotando lo zaino alla ricerca
          della ricevuta, la mia l' ho a portata di mano e la mostro al
          controllore ma questi mi dice che dovrei averne un'altra copia ...
          panico. Rispondo che siamo un gruppo di quindici persone e che l'altra
          copia l' ha il Tour Leader.Il controllore mi chiede se Giuseppe, che nel frattempo non è ancora
          riuscito a ritrovare la sua ricevuta, fa parte del gruppo, rispondo di
          sì e allora ci dice che possiamo andare.
 
 
   
          Percorriamo velocemente l'ultimo tratto e poi, ai piedi di una
          scalinata, ci togliamo gli scarponi ed in breve, dopo tre ore e mezza
          : eccola la Golden Rock !!! 
          Il luogo è assai suggestivo: numerose persone sono prostrate in
          adorazione, un altoparlante diffonde ad alto volume le preghiere dei
          monaci, soffia un vento gelido ed il sole è tramontato dietro una
          cortina di nubi; freneticamente (anche perchè mi sto congelando i
          piedi !), mentre c'è ancora luce, scatto una serie di foto poi vado al hotel
          sperando di trovare il resto del gruppo.Trovo subito Luigi che mi mostra la capannina dove passeremo la notte.
 Finalmente posso mangiare (divoro letteralmente una mela), bere,
          riassettarmi e riposami un poco in attesa della cena. 
          Terminato di cenare ritorno, con una parte del gruppo, sfidando il
          freddo, il vento ed il fatto di dover camminare senza scarpe (ma
          conserviamo le calze sperando che nessuno se ne accorga e ci
          redarguisca) alla Golden Rock. Contrariamente alle previsioni la
          pavimentazione non è per niente gelida così gironzoliamo un poco e
          poi ce ne andiamo tutti a dormire.
 
   
          Sarà una notte da incubo per il freddo e le nenie dei monaci che non
          cesseranno neppure per un minuto... 24/12/1999 Golden Rock / Bago / Mandalay 
          Dopo la colazione ritorno per l'ultima volta alla Pagoda, fa un
          freddo porco e la pavimentazione è gelida ma c'è una luce splendida. Restiamo per pochi minuti e poi ritorniamo all Hotel e, dopo aver
          assoldato dei portatori (mi dispiace, veramente, ma il mio zaino non
          ve lo posso dare...!!), intirizziti dal freddo perchè hanno trascorso
          la notte all'aperto, verso le 8.00 iniziamo a scendere tutti per il
          sentiero "breve".
 
			  Come mi aveva detto un amico prima di partire questo
          "sentiero" è molto ripido ma nonostante ciò c'è molta
          gente che sta salendo alcuni dei quali trasportati da quattro persone
          su di una portantina di bambù.Molte bancarelle di souvenir e di cose mangerecce contornano il
          percorso e
          "l'atmosfera" che percepisco è quella di una gran
          confusione; l'esatto opposto della calma e della tranquillità
          "respirate" il giorno prima durante la salita... sarei sceso
          più che volentieri dall'altra parte.
 In breve arriviamo al piazzale dove i pick-up si fermano e qui la
          confusione è a livelli stratosferici.Perdiamo un po’ di tempo per decidere se salire su un pick-up
          pubblico oppure se affittarne uno solo per
          noi...Vedendo la
          quantità di gente stipata sui mezzi pubblici la maggioranza decide
          di optare per un mezzo "privato"...
 Per salvare un poco la faccia scegliamo quello più scassato. 
			Infatti
          alla prima salita il motore del pick-up si ferma, l'autista lo
          riavvia, da delle accelerate, tenta di ripartire ma si ferma di
          nuovo... La sequenza
          viene ripetuta più volte ed ogni volta il numero delle accelerate
          aumenta; sembra che non riesca ad inserire le marce basse... Nel
          frattempo, dietro di noi, si è formata un po’ di coda; il nostro
          autista decide di farli passare e fa retromarcia rischiando di finire
          giù nella scarpata...Dopo che tutti i mezzi dietro sono passati la
          sequenza di cui sopra viene ripetuta ancora con l'aggiunta di un po'
          di rincorsa e finalmente riusciamo a superare la salita e poi, a mo di
          montagne russe, giù a capofitto per la discesa e chissà se i freni
          funzionanoooooo !!!
 
 Dopo una corsa mozzafiato arriviamo a Kinpun, risaliamo sul nostro
          bus e partiamo in direzione di Bago. Lungo la strada effettuiamo
          alcune fermate per osservare il lavoro nelle risaie con i bufali e
          l'andirivieni di barche stracariche di gente nei pressi di un
          villaggio. 
          Arrivati a Bago andiamo subito a vedere, ma solo dall'esterno, la
          Shwe Maw Daw pagoda ma il gruppo sembra più interessato al vicino
          mercatino...  Terminati gli acquisti ci rechiamo
          a vedere il Buddha reclinato di Shwe
          Tha Lyaung, uno dei più grandi esistenti. Il capannone in ferro che lo custodisce è davvero rozzo e rovina la
          veduta di insieme ma il monumento è notevole. Dopo
          la cultura pensiamo anche allo stomaco ed andiamo a pranzare, poi al
          vicino mercato ad acquistare frutta e pane perchè la notte di Natale
          la trascorreremo in treno e sarà un'altra notte da incubo !
 
			 Alle 17.00 andiamo alla stazione; siamo in anticipo e mentre
          aspettiamo abbiamo modo di assistere, fuori dalla stazione, ad uno
          spettacolo (uomini mascherati da tori) di beneficenza a favore dei
          monaci.Verso le 19.30, con un po’ di ritardo, finalmente partiamo. Non ci
          sono cuccette per tutti ma le poltrone sono spaziose, comode e
          reclinabili ma il problema sarà un'altro : viaggeremo tutta la notte
          con alcuni finestrini aperti (Rotti ? Bloccati ? Non lo sapremo
          mai...) e quindi saremo costantemente investiti da una aria gelida...
          ognuno indosserà tutto quello che ha a disposizione (io anche la
          mantella antipioggia che, ne sono certo, mi "salverà") ma
          invano...
 25/12/1999 Mandalay 
            
          Verso le 8.00 arriviamo a Mandalay e siamo tutti, chi più chi
          meno, assai sconvolti. Alla stazione troviamo ad attenderci il nuovo
          bus con autista che ci porta subito in hotel; abbiamo a disposizione
          un paio d'ore di riposo prima di iniziare una giornata natalizia molto
          intensa.Alle 10.30 salpiamo con un comodo battello con sedie a sdraio per
          Mingun; il gruppo non è al completo perchè la precedente notte in
          treno ha causato le prime defezioni alle quali ben presto se ne
          aggiungeranno altre.
 
          La navigazione sul fiume è piacevole anche se fa freschino ma ci
          rilassiamo ugualmente stando placidamente sdraiati. 
			  Giunti a destinazione visitiamo la Pathodawgyi pagoda rimasta
          incompleta e ridotta ad un cumulo di mattoni ma per salire in cima
          bisogna togliersi le scarpe; vale la pena perchè il panorama è molto
          bello. 
          Poi ammiriamo la Mingun Bell la seconda più grande campana del
          mondo e, inseguiti da una torma di ragazzini e venditori, visitiamo la
          Mya Thein Dan Pagoda. 
          Nel frattempo la temperatura è aumentata notevolmente ed ritorno
          in battello sarà piacevolissimo. 
            
          Giunti a Mandalay andiamo a visitare il luogo più religioso della
          città; ovvero: la Mahamuni pagoda. Qui si trova una statua di Buddha
          alta quattro metri, è in bronzo ma è ricoperta da uno strato di
          foglie d' oro spesso 15 cm. 
          Poi è la volta di una fabbrica di marionette e arazzi e della
          Kutodaw pagoda definita : il più grande libro del mondo. Intorno al
          complesso centrale ci sono 729 piccoli stupa che conservano al loro
          interno altrettante lastre di marmo sulle quali è scritto tutto il
          canone buddista.Terminiamo la giornata, dopo
          aver trovato chiuso lo Shwenandaw Kyaung (un monastero in legno), con
          giro per il mercato serale. Alle 20.00 ceniamo, visto che siamo tutti
          stanchi e malconci, in hotel.Purtroppo la cena, che abbiamo ordinato al mattino, si rivelerà
          deludente : 
			tutto buono ma freddo.
 26/12/1999 Mandalay 
			 Altra giornata intensa. Partiamo verso le 8.00 ed andiamo a vedere il monastero trovato
          chiuso il giorno prima.Lo Shwenandaw Kyaung è molto bello, ne è valsa la pena di ritornare
          ! Proseguiamo per Amarapura; lungo la strada ci
          fermiamo a vedere degli scultori: decine e decine di Buddha scolpiti
          nella pietra di ogni dimensione e di ogni grado di finitura.
 
          Giunti ad Amarapura andiamo per primo al monastero di Mahagandayon
          e poi a il più lungo ponte in teak del mondo (1200 metri ) che
          resiste alle insidie del tempo da circa due secoli: l' U Bein's
          Bridge.
 
   
          E' molto piacevole camminarci sopra ed osservare
          l'andirivieni di gente ed il panorama tutto intorno, ci si ritrova
          immersi in un atmosfera serena e tranquilla. 
          Poi è la volta di Sagaing, per salire sulla collina lasciamo il
          bus e usiamo un Pick-up.
           Dopo una breve sosta per il pranzo riprendiamo il bus e proseguiamo
          per Ava. Qui traversiamo il fiume con una barca poi con dei calessi
          raggiungiamo il monastero in teak di Bargayar; non bello come quello
          visto al mattino (ma ha delle colonne enormi) ma immerso in un
          bellissimo paesaggio con lontani stupa che si riflettono nelle risaie. Ormai la giornata volge
          al termine ed è già quasi buio quando riattraversiamo il fiume e
          risaliamo sul bus per far ritorno a Mandalay.  
 Alle 20.00 andiamo a cena in un ristorante birmano e poi, rientrati in
          hotel, vado con Claudia a fare una breve passeggiata lungo le mura del
          Mandalay Fort.
 27/12/1999 Mandalay / Bagan 
          Il fiume scorre lento e senza nessuna fretta e a noi non resta che rilassarci e
          goderci la giornata ad iniziare dall' alba sull' Ayeyarwady, il più
          importante fiume del Myanmar, con il sole che spunta dietro le pagode
          e tinge di rosso le acque dalle quali si alza una leggera
          nebbiolina...
 
   
          Scattate le foto di rito possiamo fare colazione, dormire,
          chiacchierare tra noi (ed anche con la Guida), leggere, scrivere
          cartoline, guardare il panorama, prendere il sole, mangiare... 
          Siamo partiti alle 6.00 (in perfetto orario)da Mandalay, abbiamo
          dei posti a sedere (ma li useremo poco) ed oltre undici ore di
          navigazione ci separano da Bagan.Una giornata come questa ci voleva; così, dopo tanta frenesia, ci
          possiamo rimettere in sesto.Lungo il percorso il battello effettua quattro fermate ad
          altrettanti villaggi ed allora è un via vai di gente che scende, che
          sale, che vende, compra ...
 
 
   
          All'ultimo villaggio prima di Bagan salgono anche alcuni
          procacciatori di 
          hotel ma noi abbiamo già la prenotazione.Poco dopo le 17.00 sbarchiamo a Bagan; giusto in tempo per il
          tramonto e così saliamo sul bus che ci sta aspettando e ci fiondiamo
          velocemente alla
          Shwesandaw Paya dove quattro (una per lato) ripidissime scalinate
          (wow, nulla da invidiare alle piramidi Maya!) consentono di salire in
          cima (naturalmente senza scarpe!) da dove si gode un'ottima vista.
 Ed è veramente una vista fantastica e, tra i numerosissimi templi
          che costellano la pianura, possiamo anche vedere : "Il più
          grande", "Il più alto", "Il più bello"...
 Il cielo è un po' nuvoloso e quindi il tramonto lascia a
          desiderare...
 Scendiamo con cautela e, facendoci largo tra gli insistenti
          venditori, Theingi ci porta a vedere un Buddha reclinato che si trova
          li vicino.
 Niente a che vedere con quelli di Yangon e Bago; questo si trova in
          una costruzione piccola, bassa e buia ma forse per questo ci sembra
          più "vero",
          forse per questo ci sembra il più bello.
 28/12/1999 Bagan 
			 Come al solito una giornata intensa.Visitiamo: Shwezigon, Shwegugyi, Ananda Okkaung, Ananda temple,
          Lawkananda.
 
          Sosta per il pranzo in un ristorante che sarà uno dei migliori del
          viaggio con un'abbuffata di gamberoni. Terminato di mangiare ci
          sdraiamo per un poco sul prato fuori il ristorante a prendere il sole
          ma, dato che oggi fa veramente caldo, ben prendo siamo tutti
          all'ombra.
           Quindi andiamo in una fabbrica di Lacche dove possiamo vedere tutte
          le fasi di lavorazione di questo tipico prodotto artigianale. 
			 Poi un'altra sequenza di templi : Nan phaya, Manuha
          temple, Gubyaukgyi. Terminiamo la giornata passeggiando nel villaggio di Myingabar dove
          possiamo osservare la fabbricazione dei sigari birmani. Ceniamo nello stesso ristorante del pranzo e poi Theingi ci porta a
          visitare 
          un tempio alla luce delle candele... Sarà per il buio e l'ora
          tarda, sarà perchè ci siamo solo noi o per le candele ma il posto è
          di una bellezza difficile da descrivere ci sembra un luogo antico...
          misterioso... mistico... 
          Fantastico ! 29/12/1999 Bagan Oggi giornata libera ! Noleggiamo delle bici (dopo colazione le
          troviamo tutte schierate fuori dall' hotel; ne scelgo una che mi
          sembra buona ed ha un simpatico portachiavi di peluche) e poi siamo
          liberi di andare dove vogliamo.
          Naturalmente ci ritroviamo tutti al mercato per una folle mattinata
          di acquisti e di interminabili ed estenuanti trattative. 
          Io non prendo nulla ma offro sostegno a Claudia e Patrizia nelle
          loro contrattazioni. Sfiniti e carichi di roba riprendiamo le bici e
          tutti e tre andiamo alla ricerca dell' Ufficio Postale il quale,
          contrariamente a quello che è riportato sulla EDT si trova da tutt'
          altra parte... vicino al nostro hotel...Spedite le cartoline urge
          andare a pranzare.
 Rifocillati inforchiamo le bici e ritorniamo a girovagare per il
          paese...
 
          Abbiamo appuntamento con il resto del gruppo alle 15.00 per andare
          con il bus in un villaggio ma quando siamo tutti presenti il bus non
          ne vuole sapere di partire, così al villaggio ci andiamo con dei
          calessi.Terminiamo la giornata andato ad ammirare il tramonto sulla
          Damarazica pagoda.
 30/12/1999 Bagan / Pindaya  Giornata di trasferimento.
   Partiamo alle 6.00 per Pindaya ed alle 7.30 siamo al Monte Popa :
          un complesso di monasteri, templi e stupa situato sulla cima di quello
          che pare essere un vulcano spento... 
          Il Monte Popa è considerato anche la dimora dei Nat (spiriti); vi
          si accede tramite una scalinata (ad un certo punto bisogna togliersi
          le scarpe) a tratti
          anche ripida ed una volta giunti in cima delude un poco...
 Forse perchè veduta "dal basso" è notevole.
 Alle 17.00, dopo una sosta per il pranzo, arriviamo a Kalaw dove
          c'è una Missione gestita da un italiano ultra novantenne : Padre
          Angelo. Purtroppo Padre Angelo è in ospedale a Yangon e così lasciamo gli
          "aiuti"
          portati dall' Italia a Padre Paul con il quale, dopo aver visitato
          la Missione, facciamo quattro chiacchiere.
 
          Alle 19.30 arriviamo finalmente a Pindaya e il caldo di Bagan è
          già un ricordo infatti siamo a più di mille metri di quota e subito
          iniziano i timori
          per il programma di domani che prevede un trekking ed un
          pernottamento di "fortuna" in un monastero : - Ma quante ore di cammino ci sono?
 - Ma ci sono coperte sufficienti?
 - Ma se poi fa "troppo" freddo?
 - Ma non possiamo tornare a dormire qui?
 - Ma non possiamo dividerci?
 Due terzi del gruppo sembra intenzionato a restare in paese mentre
          io ed il restante "terzo" vogliamo andare senza problemi di
          "cammino" o di "freddo".
 Giunti in hotel, dopo esserci sistemati nelle camere, ci riuniamo
          nella hall e Theingi ci fa da interprete con la Guida locale : - Ci sono cinque ore di cammino ma se si fa un pezzo con il bus le
          ore diventano tre !
 - Fa freddo ma ci sono molte coperte per tutti !
 - Si potrebbe anche tornare qui ma abbiamo già pagato in anticipo
          l'escursione, la cena ed il pernottamento...
 - Potremmo anche dividerci ma sarebbe più bello festeggiare
          l'inizio del
          2000 tutti insieme !!
 Dopo il tira-e-molla finalmente decidiamo di andare tutti facendo
          un pezzo iniziale con il bus.
 31/12/1999 Trekking 
			 Mi sveglio come al solito verso le 7.00 e, nonostante il freddo ed
          il fatto che la partenza sia fissata per le 11.00, decido di alzarmi e
          di andare a far colazione. Naturalmente sono il primo ma piano
          arrivano anche gli altri; Natalina ci comunica che non si sente bene e
          quindi preferisce restare all hotel.Tanto per trascorre la mattinata vado con Claudia e Patrizia in
          paese. Percorriamo la strada principale che costeggia un laghetto nel
          quale parecchia gente lava i panni e fa il bagno anche se a noi
          l'acqua sembra un tantino sporca...
 Giunti in paese le ragazze non perdono l'occasione per fare
          acquisti in alcuni negozietti, poi, visto che l'ora della partenza per
          il trek è ormai vicina decidiamo di tornare con un calessino
          percorrendo la strada parallela a quella dell'andata completando così
          il giro del piccolo lago.
 Sistemati i bagagli in una stanza e salutata Natalina partiamo; il
          bus si arrampica per una ripida salita ed in breve ci porta al punto
          di partenza dove ci sono ad attenderci guide e portatori. 
          Iniziamo a camminare quando ormai il sole ha scacciato il freddo
          del mattino ed ha riscaldato la giornata; io avrei preferito partire
          qualche ora prima ma... vabbè, non si sarebbe fatto il giro in paese.
 
          Alle 12.30 ci fermiamo al villaggio di Si Kya Inn per il pranzo e
          per riposarci anche se sino a qui il percorso non è stato faticoso.
           
			 Rifocillati e riposati ripartiamo; la giornata si mantiene
          splendida, camminiamo immersi nel verde ed intorno a noi ci sono
          numerose coltivazioni di te.In breve, verso le 15.30, arriviamo al villaggio di Yasikyi dove si
          trova un monastero che ci ospiterà per l' ultima notte dell' anno.
 Poco prima di arrivare al villaggio una montagna con uno stupa 
			in cima cattura la mia attenzione e così propongo di salirla 
			ottenendo subito il consenso entusiastico del "solito" gruppetto di 
			"camminatori".
           Giunti al villaggio ci fermiamo giusto il tempo per alleggerire lo
          zaino e bere un te offerto dal
          "priore" del monastero e ripartiamo velocemente (con Theingi
          ed una guida) per la Yasikyi
          Hill, perchè, stando a ciò che dice la guida, ci vogliono più di
          due ore per arrivare in cima e rischiamo di essere colti dal buio...
          Poco prima delle 17.00 siamo in cima ! Ammiriamo il panorama, riprendiamo fiato, Theingi
          e la guida pregano, scattiamo qualche foto e, rinunciando a malincuore al tramonto,
          scendiamo rapidamente; verso le 18.00, ormai con il buio, rieccoci al
          monastero.
 
            
          Il luogo dove dormiremo è uno stanzone enorme al piano terra; a
          ridosso di una parete c'è una fila di materassi ed un grande numero
          di coperte pesanti (ma il locale è molto caldo) 
			il
          tutto è delimitato, per dare un po' di privacy, da una tenda ad
          "elle". Nello stesso stanzone ma in un'altro angolo dormono
          anche dei piccoli monaci.
           La cena ci viene servita in una capanna e, mentre mangiamo,
          parecchie donne e dei bambini entrano alla spicciolata e si sistemano
          in un angolo ad osservarci... Chiediamo a Theingi il motivo e lei ci
          dice che ci guardano perchè siamo tanto "strani"... 
          Per cercare di rompere il ghiaccio spezzettiamo un panettone e lo
          offriamo
          a tutti.
 
            
          Mentre la cena volge al termine Theingi ci regala a tutti una
          scatolina con sopra inciso il proprio nome ed un bigliettino di auguri
          per il nuovo anno.
            
          Intanto già da un po' di tempo sentiamo della musica provenire
          dall'esterno ed usciamo a vedere: attorno ad un falò c'è tutto il villaggio,
          anche i nostri "osservatori", che suonano e danzano per noi;
          naturalmente i locali cercano subito di coinvolgerci nelle danze ma
          con poco successo...
 
          Stupenda danza /combattimento di arti marziali di due uomini.
           
          I festeggiamenti raggiungono il culmine quando una piccola
          mongolfiera viene gonfiata con il fuoco e si innalza nel cielo simboleggiando
          l'anno vecchio che se ne va. Quindi il gruppo decide di festeggiare il Nuovo Anno verso le 22.00
          perchè ritiene che sia "arduo tirare" la mezzanotte... Brindiamo con bottiglie di spumante (offerte come al solito da
          Giuseppe e Piero) e con un liquore locale (che sarà mai...
          echisenefrega...beviamolo!),
          baci, abbracci, auguri !
 Piano piano la gente comincia a "sfollare" ed anche noi
          ci avviamo nella nostra "camera".
 
 
          Data l'ora io non ho per nulla sonno e così propongo a Claudia di
          andare a fare una passeggiata, lei accetta e così usciamo e nel buio
          e nel silenzio della sera imbocchiamo un sentiero ed iniziamo a
          percorrerlo.Dopo pochi minuti un grido risuona nella notte : " Riccardo,
          ti vogliono al telefonoooooo!" Il solito rompic.... !
 
          Dato che fa freddino torniamo indietro e ci fermiamo davanti a
          quel che rimane del falò...Sarà il luogo, sarà il fuoco, sarà il silenzio che ora regna in
          questa ultima notte del 1999 ma entrambi ci sentiamo in vena di
          confidenze...
 Chiacchierando, chiacchierando oramai è quasi mezzanotte quando un
          anziano monaco si avvicina e a gesti ci fa capire che sarebbe ora che
          andassimo a dormire, a gesti gli dico che vogliamo solo attendere le
          24.00.
 Lui sembra capire, sorride e se ne va; noi restiamo ma manteniamo
          la promessa : ecco, è mezzanotte ! Di nuovo baci, abbracci, auguri !
 
          
          1/1/2000 Yasikyi / Pindaya
          / Lago Inle 
          
          Tra le 6.00 e le 7.00 ci svegliamo tutti e cominciamo ad alzarci ed
          a sbaraccare. La notte non è trascorsa benissimo e come zombie ci
          aggiriamo alla ricerca dei primi raggi di sole o cercando di ravvivare il
          falò in attesa della colazione che tarda ad arrivare ed una volta
          pronta ci porteranno, con nostro grande stupore, del te liofilizzato
          !!! Ma come, siamo circondati da piantagioni di te... 
          
			 
          Alle 8.30 ci incamminiamo verso Pindaya ma per un sentiero diverso
          da quello dell' andata e che, nel primo tratto (lo stesso percorso
          ieri sera con Claudia) sarà interessante mentre la seconda parte un
          tantino noioso.Alle 11.00 circa siamo a Pindaya e passiamo in hotel a riprendere
          Natalina ed i bagagli e poi andiamo a visitare le Grotte di Pindaya
          contenenti 8094 statue del Buddha...
 
			 Dopo una tappa in un ristorante che ci risolleva dalle fatiche del
          trekking andiamo a vedere una fabbrica artigianale degli ombrelli.Effettuati gli acquisti di rito partiamo per Nyaungshwe nei pressi
          del Lago Inle dove arriviamo verso le 18.30.
 2/1/2000 Lago Inle
           
          
          Giornata dedicata al Lago Inle che solchiamo comodamente seduti su
          delle veloci lance con motore fuoribordo.Iniziamo con un mercato dove faccio i miei primi acquisti e Theingi
          mi mostra una prelibatezza da buongustai : " Formiche ! ".
 Anche il resto del gruppo non perde l'occasione di fare acquisti
          anche a costo di "furibonde" trattative.
 
          
           Lasciamo il mercato e, passando per il Festival Galleggiante,
          arriviamo al villaggio (su palafitte) di Inn Paw Khone dove visitiamo
          una fabbrica della seta: e vai con gli acquisti !!!
 
          Si impone una sosta da cotanto consumismo... al ristorante.Ben satolli ci fermiamo sulla terrazza del ristorante a prendere il
          sole ed a bearci della tranquillità di questo lago.
 
          Riprendiamo il nostro giro con la Phaung Daw Oo pagoda, una
          "Argenteria", l'orto galleggiante con i pomodori ed infine
          il Monastero dei gatti saltanti" dove i monaci ammaestrano dei
          gatti a saltare attraverso un cerchio.
           
            
          La giornata volge al termine ed il sole sta tramontando e così, a
          tutta birra, facciamo ritorno al porto; l' arrivo sarà con il buio ma proprio
          per questo davvero suggestivo ! 
          Sbarchiamo e ci dirigiamo a piedi verso l'hotel ma fatti pochi
          passi : un negozietto... e vai con gli acquisti !!!
 
          3/1/2000 Nyaungshwe / Taunggy / Heho / Yangon
           
          
          Sveglia di buon ora e partenza alle 7.00 per un "fuori
          programma" la visita della città di Taunggy che Padre Paul ha
          definito bellissima...Lungo la strada facciamo una sosta al monastero di Shwe Yan Pyay
          che ha delle caratteristiche finestre a forma ovale.
 
  
          Alle 9.30 arriviamo a Taunggy e, dopo esserci dati un appuntamento
          ci sparpagliamo a gruppetti per la città.Questo posto non è per nulla turistico e molta gente ci guarda con
          stupore.
 Girovaghiamo per il mercato e poi imbocchiamo una viuzza a caso e
          cosa ti troviamo : un negozietto specializzato in ciabattine
          infradito...
 Saccheggiato il negozio continuiamo il nostro giro...
 Bellissima questa città ??! Insomma...
 Ripartiamo per Heho dove arriviamo alle 12.30 facendo una sosta ad
          un mercato lungo la strada. Abbiamo ancora tempo per l'aereo che ci
          porterà a Yangon e così facciamo in tempo a pranzare mentre alcuni
          del gruppo si fanno fare un massaggio...
           
			 Al aeroporto di Heho i nostri bagagli vengono minuziosamente
          perquisiti e chi aveva già imballato con cura alcuni regali si vede
          costretto a scartarli... a parte ciò il volo sarà regolare e senza
          problemi.
           
          Un grande caldo ci accoglie a Yangon; questo sarebbe stato il caldo
          che avremmo trovato se non fossimo capitati in un periodo di freddo eccezionale !!! Saliamo sul bus che ci aspetta e Theingi ci porta in una fabbrica
          del vetro ...???
 
   
          Fa un caldo atroce e vicino ai forni ancora di più, ci sono un
          sacco di zanzare ma qualcosa di carino da acquistare si trova sempre. 
          
          4/1/2000 Twente
          
 
          
          Oggi giornata libera; in otto, più Theingi, andiamo a Twente
          mentre gli altri rimangono a Yangon.
           
          
          Alle 8.00 prendiamo il traghetto, con a bordo varia umanità, che
          in pochi minuti ci trasporta dall' altra parte del fiume dove
          noleggiamo un pick-up che a velocità folle e percorrendo una strada
          dissestata ci porta a Twente. Cambiamo di nuovo mezzo di trasporto: noleggiamo dei "Sai-Kaa"
          (una bicicletta con risciò a due posti) che ci scarrozzeranno per la
          cittadina e ci dirigiamo verso la fabbrica di terracotta.
 
   
          
          Lungo la strada vediamo un lunghissimo, quasi interminabile, corteo
          di monaci (forse perchè oggi è festa nazionale) che, vedendoci
          passare a bordo dei Risciò ci guardano come se fossimo dei
          "marziani"... e forse
          lo siamo...
           
          Giunti alla fabbrica di terracotta ci vengono mostrate tutte le
          fasi della lavorazione; personalmente le condizioni nelle quali questa
          gente deve lavorare (tutto a mano) mi sconvolgono non poco.Dopo gli immancabili e pesantissimi acquisti ci rechiamo ad una
          tessitura. Lungo la strada vediamo anche la lucidatura dei rubini.
 
          Terminate le visite ci sediamo in un ristorantino a pranzare (fa un
          caldo bestiale ed io ho solo sete) mentre Theingi si reca alla ricerca
          di una barca che ci porti a Yangon; ritorna dicendoci di averla
          trovata ma è un po' piccola... 
          Accidenti ! Oltre che "piccola" è anche
          "instabile" specialmente se navighiamo in mezzo al fiume ed
          incrociamo altre barche...Il barcaiolo forse capisce e porta la barca vicino ad una sponda e
          le cose migliorano sensibilmente anche se la velocità di crociera è
          assai bassa.
 Ad un certo punto il motore si blocca e non ne vuole sapere di
          ripartire,
 siamo in balia della corrente del fiume che ci riporta indietro ed
          alla deriva !
 La prospettiva di finire a mollo in questo fiume non è per nulla
          allettante perchè, almeno ad occhio, sembrerebbe un
          "tantino" inquinato...
 - Fateci scendere, torniamo a piedi o con il pick-up !!
 - Ci sono tre quarti d'ora a piedi per raggiungere la strada ed i
          pick-up !
 - Bè, forse è meglio aspettare ancora un po', magari il barcaiolo
          riesce a riparare il motore...Ci riesce veramente e ripartiamo !
 Finalmente cominciamo ad intravedere Yangon; forse ce la caviamo
          anche stavolta...
 Ce la caviamo; ed una volta sbarcati, per tornare in hotel,
          prendiamo dei taxi, unico mezzo di trasporto che ci
          "mancava"...
           In hotel io e Claudia decidiamo di andare a fare un giro per la
          città e ci diamo appuntamento nella hall.
 Quando scendo lei mi sta già aspettando, consultiamo la EDT e
          decidiamo di fare un percorso circolare nella zona del centro ed usciamo.
 Dopo un po' riconsultiamo la guida e scopriamo che lungo il
          percorso c'è una libreria che la stessa consiglia e quindi la
          "eleggiamo" a nostra meta finale. Quando arriviamo la
          libreria sta giusto... aprendo !
 Certamente non usciamo a mani vuote e facciamo ritorno in hotel per
          prepararci alla cena offerta dal corrispondente.
 
            
          Il Karaweik resturant è così sfarzoso che ci lascia a bocca
          aperta.-Siamo sicuri che ci fanno entrare ?
 -Potevate dirlo che era un posto così "chic"; mi sarei
          messo lo Smoking ! Invece entriamo senza problemi e c'è pure un tavolo prenotato per
          noi; la cena è a buffet e quindi ci abbuffiamo senza ritegno anche
          perchè è tutto molto buono e la giornata è stata intensa.
 
          Impegnati a fare continuamente avanti-indietro dal buffet
          dedichiamo poca attenzione alle danze che si svolgono sul palcoscenico
          in fondo al salone.
          Quando ormai siamo satolli il corrispondente ci regala una
          maglietta a testa e ci fa un paio di foto. Ritorniamo in hotel e salutiamo Theingi che ci lascia e domani
          riparte con altre persone; poi ci dirigiamo al bar dell' albergo
          decisi a berci qualcosa di forte : "Coca-Cola" per tutti !!
 
          
          5/1/2000 Yangon / Bangkok
          
 
          
          Mattinata libera dedicata agli acquisti ed alle cartoline dell'
          ultima ora.Sistemate queste "incombenze" siamo tutti nella hall del
          hotel pronti a partire in attesa che arrivi l' incaricato del corrispondente e
          quando arriva consegna ad ognuno un foglio con la foto scattata la
          sera prima al ristorante con saluti e ringraziamenti ed un libricino
          con la "Relazione dei luoghi che abbiamo visitato durante il
          viaggio" con nomi, orari, commenti (che ha contribuito moltissimo alla stesura di questo diario !) .
 Siamo tutti commossi e senza parole da tanta gentilezza !!!
 Mingalarbar Myanmar ! Grazie mille per tutto !
 Riccardo Riva 20/12/1999 - 06/01/3-2000  vai
          alla prossima
  Inizio pagina
   |