Il virus di Kazungula

 

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UNA NUOVA "MALATTIA TROPICALE"
CON LA QUALE FARE I CONTI...
GRUPPO MORMANDI

Molti dicono che in Africa si rischia di contrarre numerose malattie: colera ,febbre gialla, tifo e malaria, ma nessuno parla mai del Virus di Kazungula, ben più infido ed imprevedibile di qualsiasi altro...

Traghetto sullo Zambesi

Arranchiamo sotto il peso dei bagagli.

Dopo aver lasciato lo Zambia traghettando sullo Zambesi la frontiera del Botswana deve essere raggiunta a piedi; un breve tratto ma che con tutti i bagagli sembra interminabile.

Comunque passo dopo passo ecco finalmente avvicinarsi sempre più il luogo che tutti i viaggiatori di A.n.M. vorrebbero raggiungere la meta che più di ogni altra racchiude e riassume in se la nostra filosofia ed il nostro modo di viaggiare.. ancora uno sforzo e ci siamo: KAZUNGULA!

Mitica, mitica, mitica! Desiderata sognata, finalmente raggiunta; trascorso il primo momento di euforia iniziamo a preoccuparci, infatti chiunque transiti da questo posto dl confine rischia di essere assalito da una nuova e misteriosa malattia denominata volgarmente virus della sfiga.

Kazungula Border

Ci accorgiamo di aver contratto il virus una volta terminate le formalità d’ingresso; al parcheggio ci aspettano due jeep con autista ma una di queste sembra che sia riservata per altre persone, mentre quella per noi pare essere dal meccanico...

Comunque ci portano ugualmente in città e ci scaricano davanti alla banca dicendoci che ritorneranno presto a riprenderci con l'altra jeep....dopo quattro ore riusciamo a partire per il Chobe Park utilizzando ancora la jeep riservata ad altri solo il mattino dopo riusciamo ad avere anche la seconda jeep ed a partire per il giro dei parchi Chope e Moremi; ma Kazungula è in agguato.

Pista del Chobe Park

Dopo alcune ore di viaggio, su un tratto di pista pessima, la nostra driver non vede una buca e ci finisce dentro in pieno! Il sobbalzo causa una brutta botta alla schiena di una ragazza, per un momento temiamo il peggio, ma poi, visto che non sembra esserci nulla di rotto, proseguiamo.

Ma il bello deve ancora arrivare infatti il giorno dopo, mentre stiamo ad ammirare un nugolo di avvoltoi, veniamo assaliti dai "predoni della Savana" che si impossessano con la forza della nostra tanto sofferta Jeep...però in cambio (bontà loro!) ce ne lasciano un'altra più scomoda e scassata...

Dopo questo increscioso episodio per alcuni giorni non succede null'altro di eclatante tanto da farci pensare di essere sulla via della guarigione ...ERRORE.

Il virus della scalogna ritorna più forte che mai quando cerchiamo di passare il confine per entrare in Namibia: il nostro attuale driver, un Neozelandese è sprovvisto di visto.

A nulla valgono i nostri tentativi di impietosire i doganieri; questi sono incorruttibili e quindi ai mette male.

Nere nubi si addensano sul gruppo il morale finisce sotto le scarpe e con la coda tra le gambe ritorniamo al campeggio dove avevamo trascorso la notte precedente; qui, quando pare ormai certo che il nostro viaggio si trasformerà in un Botswana-Botswana, il nostro neozelandese senza visto riesce a convincere il cuoco del campeggio(un tedesco) a farci da driver sino a Tsumeb in Namibia.

Prima foratura in Namibia

Il cielo ritorna sereno e con il cuore ricolmo dì speranza ci ripresentiamo alla frontiera e finalmente riusciamo a passare, ma dopo alcuni chilometri una bella foratura. ..così solo a tarda sera riusciamo ad arrivare ad un campeggio.

Il mattino dopo ci svegliamo con un freddo boia e troviamo il ghiaccio sulle tende (per la serie agosto in Africa!) e la gomma sostituita il giorno prima a terra...siamo di nuovo bloccati.

Tanto vale consolarci con un'abbondante colazione; mentre siamo intenti a rimpinzarci facciamo conoscenza con una coppia di belgi che hanno un'agenzia di viaggi e che si offrono di portarci(pagando s'intende!)con il loro pulmino sino alla cittadina di Tsumeb dove dovrebbero esserci ad attenderci due pulmini per il tour della Namibia, euforia generale; ma quando arriviamo sul luogo dell’appuntamento i pulmini non ci sono... dopo un po' ecco che ne arriva uno con due tizi a bordo che ci dicono che l'altro pulmino è dal meccanico(questa storia non ci è nuova!)e che sarà pronto tra circa un'ora...

Sentiamo odor di fregatura; alcuni vanno all’AVIS per cercare qualcosa di meglio, ma le auto che trovano, a parte ti fatto che dovremmo guidarle noi, non si dimostrano una valida alternativa ai pulmini.

Parco Etosha : Un Orice

Dopo una lunghissima discussione tira-e-molla riusciamo a trovare un’accordo e con i pulmini (nel frattempo anche il secondo ò arrivato!) partiamo per il Parco Etosha! Che sia finita qui? Che il virus di Kazungula decida dì lasciarci in pace?

Ma neppure per sogno!

Due giorni dopo, appena usciti dal parco, il pulmino di testa si ferma di colpo ed anche dopo vari tentativi non riusciamo a farlo ripartire..

Qui si inizia ad esagerare!! Con l'altro pulmino, in cinque, ci dirigiamo verso la città più vicina in cerca di un meccanico e di una banca ed è proprio mentre stiamo contando i soldi cambiati che con sorpresa vediamo arrivare il pulmino guasto: l’autista e riuscito a farlo ripartire.

Entrata Skeleton Coast

Dopo questo episodio, per alcuni giorni, veniamo gratificati da una serie quasi infinita di forature; finché all'interno della Skeleton Coast il pulmino di testa (sempre lui!) si ferma: la sabbia ha grippato il filo dell'acceleratore... rimediamo con un po’ di olio da cucina o ripartiamo per Hentis Bay dove, ad una stazione di servizio, troviamo un incaricato dell'agenzia che ci ha noleggiato questi due "cosi" con le gomme e le camere d'aria nuove che avevamo richiesto per telefono! Nonostante ciò proseguiamo sino a Swakopumund(sede dell'agenzia) e qui riusciamo a farci sostituire il pulmino più sfigato con un altro tale e quale; infatti, due giorni dopo, un piccolo sassolino manda in frantumi il lunotto posteriore.

Il buco viene prontamente tappato con un sacco della spazzatura e del nastro adesivo.

Tra una foratura e l’altra, un’alba ed un tramonto mancati" il viaggio volge al termine; ma non così il virus della scalogna.

Skeleton Coast

Arriviamo a Windhoek con una grande voglia di un letto morbido e dì una doccia calda ma il primo albergo che contattiamo è pieno ,e così anche il secondo, il terzo, il quarto il...

Nella capitale della Namibia si sta svolgendo un congresso della Comunità per lo Sviluppo dell'Africa Orientale e così tutti gli alberghi sono al completo.

Gente, qui ci tocca piantare ancora le tende...

Per cercare di evitare ciò ci dirigiamo all'Hotel safari, il quale, essendo fuori città, lascia trasparire una piccola speranza, infatti ci va bene.

Il giorno dopo un'ennesima fregatura: gli autisti ed i pulmini che ci hanno scorrazzato per la Namibia non ci vengono a prendere, come d’accordo, per portarci all’aeroporto e quindi ci andiamo con l 'autobus del Safari.

Mentre l'aereo sta per decollare ci chiediamo: ma il virus dì Kazungula sarà rimasto a terra oppure si sarà imbarcato con noi?!

RIVA RICCARDO

BOTSWANA / NAMIBIA 21/07/92 18/08/92

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